Quando beve....io sto male....voglio piangere.
Mezzanotte e mezza.
L'ho chiamata e non rispondeva subito, e ho avuto come un presentimento.
Dopo un po' ha risposto qualcuno e ho sentito:"Stronzo !"
Dopo un poco ho riprovato ancora e mi ha risposto, ma aveva una voce strana, all'inizio mi pareva solo stanca, ma dopo poco mi sono reso conto che aveva bevuto e non ci stava più a capire un cazzo, lei diceva che non era vero che era ubriaca, così mi ha passato altra gente che mi sfotteva.
Dopo ancora ho provato a chiamarla, mi ha risposto un ragazzo a modo, che non aveva bevuto, e mi raccontava cosa stava accadendo, gli ho detto di vegliare su di lei, di controllare che nessuno la toccasse o ne abusasse.
Ho il cuore stretto come una noce, sudo e tremo, come in un attacco di ansia.
Continuo a fumare questa merda che un giorno o l'altro mi ucciderà, ma voglio farmi male, per non sentire dolore dentro, il dolore della mia anima che urla.
Ci tengo troppo, e ho troppa paura che me la tocchino.
Mi aveva detto al telefono:" Non berrò nulla, neanche se me la volessero infilare con l'imbuto".
E invece, vatti a fidare....poi non è giusto che per causa mia non si diverta in fondo, se si diverte a bere lo continui a fare, anche se è un dolore che mi squarcia il petto, che si diverta, io penso da vecchio, lei è giovane, deve fare quello che fanno i giovani.
Le ho scritto che si diverta pure, che domani quando sarà lucida parleremo, ma dio sta notte so già che non riuscirò a dormire, tormentato dall'angoscia.
Continuerò a vedere lei là bevuta, e io qua con la mia merda di sigaretta in mano, le mie pastiglie antidepressive di merda, le mie goccie di merda, mentre mi agito sotto le lenzuola.
Provo amore, non la odio, bestemmio dentro, vorrei tirare pugni contro qualcosa, non so cosa.
Vorrei rannicchiarmi e piangere, come un bambino, ma non ne sono più capace.
Così il dolore come un mostro mi mangia dentro, mi mangia le interiora, poi esce squarciandomi il petto mi osserva e mi deride, e io sono qua, a osservare il vuoto.
Piccolo uomo impotente, senza forze, accendo l'ennesima sigaretta, lei mi fa gli squilli, vuole che la richiamo...non lo farò, non posso sopportare altro dolore.
Se non mi fido di chi mi dice: "ti amo, non farò questa cosa", di chi potrò mai fidarmi nella vita ?, se non di mia madre e di mio padre ?
Sto male, cerco un cutter fa piantarmi nel braccio, per farmi male, per non sentire il dolore che sta dentro, qualcuno mi definirebbe EMO, chi se ne frega, non voglio sempre dover soffrire nella vita per colpe non mie.
Grazie a questo sfogo un po' mi sto calmando, qualcuno forse leggerà e si rispecchierà nelle mie parole, soffrirà con me, o forse quel che ho scritto non lo cagherà nessuno.
Non sono un bambino perchè non piango, non sono un uomo perchè non sono forte perchè le cose non mi scivolano addosso come l'acqua sulle rocce in un torrente.
Allora ditemi!
Che cazzo sono!
Che cazzo sono io!
Rieccheggià nel mio animo l'eco dei miei perchè.
Vado a dormire o forse guiderò nella notte, ascoltando i pearljam...io vado.
L'ho chiamata e non rispondeva subito, e ho avuto come un presentimento.
Dopo un po' ha risposto qualcuno e ho sentito:"Stronzo !"
Dopo un poco ho riprovato ancora e mi ha risposto, ma aveva una voce strana, all'inizio mi pareva solo stanca, ma dopo poco mi sono reso conto che aveva bevuto e non ci stava più a capire un cazzo, lei diceva che non era vero che era ubriaca, così mi ha passato altra gente che mi sfotteva.
Dopo ancora ho provato a chiamarla, mi ha risposto un ragazzo a modo, che non aveva bevuto, e mi raccontava cosa stava accadendo, gli ho detto di vegliare su di lei, di controllare che nessuno la toccasse o ne abusasse.
Ho il cuore stretto come una noce, sudo e tremo, come in un attacco di ansia.
Continuo a fumare questa merda che un giorno o l'altro mi ucciderà, ma voglio farmi male, per non sentire dolore dentro, il dolore della mia anima che urla.
Ci tengo troppo, e ho troppa paura che me la tocchino.
Mi aveva detto al telefono:" Non berrò nulla, neanche se me la volessero infilare con l'imbuto".
E invece, vatti a fidare....poi non è giusto che per causa mia non si diverta in fondo, se si diverte a bere lo continui a fare, anche se è un dolore che mi squarcia il petto, che si diverta, io penso da vecchio, lei è giovane, deve fare quello che fanno i giovani.
Le ho scritto che si diverta pure, che domani quando sarà lucida parleremo, ma dio sta notte so già che non riuscirò a dormire, tormentato dall'angoscia.
Continuerò a vedere lei là bevuta, e io qua con la mia merda di sigaretta in mano, le mie pastiglie antidepressive di merda, le mie goccie di merda, mentre mi agito sotto le lenzuola.
Provo amore, non la odio, bestemmio dentro, vorrei tirare pugni contro qualcosa, non so cosa.
Vorrei rannicchiarmi e piangere, come un bambino, ma non ne sono più capace.
Così il dolore come un mostro mi mangia dentro, mi mangia le interiora, poi esce squarciandomi il petto mi osserva e mi deride, e io sono qua, a osservare il vuoto.
Piccolo uomo impotente, senza forze, accendo l'ennesima sigaretta, lei mi fa gli squilli, vuole che la richiamo...non lo farò, non posso sopportare altro dolore.
Se non mi fido di chi mi dice: "ti amo, non farò questa cosa", di chi potrò mai fidarmi nella vita ?, se non di mia madre e di mio padre ?
Sto male, cerco un cutter fa piantarmi nel braccio, per farmi male, per non sentire il dolore che sta dentro, qualcuno mi definirebbe EMO, chi se ne frega, non voglio sempre dover soffrire nella vita per colpe non mie.
Grazie a questo sfogo un po' mi sto calmando, qualcuno forse leggerà e si rispecchierà nelle mie parole, soffrirà con me, o forse quel che ho scritto non lo cagherà nessuno.
Non sono un bambino perchè non piango, non sono un uomo perchè non sono forte perchè le cose non mi scivolano addosso come l'acqua sulle rocce in un torrente.
Allora ditemi!
Che cazzo sono!
Che cazzo sono io!
Rieccheggià nel mio animo l'eco dei miei perchè.
Vado a dormire o forse guiderò nella notte, ascoltando i pearljam...io vado.
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page