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lunedì, ottobre 16, 2006

Alla ricerca dela Via dell'amore.

Giorni strani, orari strani, un po' si lavora, un pò si sta con amici.
Sono le 5.03 del mattino, sono stanco ma non ho sonno, non capisco più cosa sia il sonno.
Il sonno è una specie di sveglia al contrario, ti dice che è ora di dormire, ma se l'orologio biologico non funziona più, il sonno non arriva, si avverte un intorpidimento, poi spesso si crolla di colpo, si rimane come un poco sedati.
Non penso più alle donne, ho messo tante cose in secondo piano e non so quasi neanche il perchè, non sono più in grado di amare forse.

Stavo pensando a tutti quei film, dove il protegonista non dorme, e vede cose strane, cammina storto, come il film che ho visto prima, "l'insonne" mi pare si chiamasse, sto uomo ossessionato da un gabinetto otturato nel quale ha gettato la moglie a pezzettini, cazzo prima che sono andato a orinare avevo paura che spuntasse a galleggiare qualche arto umano, come quando quel pomeriggio in cui guardai "donnie darko" che vedevo "conigli mostro giganti" ovunque.
La giornata è a intervalli di lucidità e fotogrammi persi.
Apro gli occhi di Domenica, c'è il sole e mangio, chiudo gli occhi.
Apro gli occhi, sono su mappy a cercare come arrivare in un posto, per andare a trovare un amico, il sistema informatico pretende che io passi per "Via dell'amore", controllo la piantina, ma non mi risulta questa deviazione, anche le indicazioni mi appaiono confuse, sono convinto mi stia prendendo in giro, neanche l'informatica mi rispetta più, chiudo gli occhi.
Riapro gli occhi, sto sorpassando, ho freddo ma ho il finestrino tirato giù, mi brucia un poco la gola, sono passati i primi 20km, mi guardo attorno, ma non trovo questa dannata via, proseguo per altri dieci...chiudo gli occhi.
Apro gli occhi, comincio a chiedere ad ogni anziano che vedo per strada, come arrivare alla mia destinazione, che oramai non è più via dell'amore, ma la vera meta finale del viaggio.
Prima avevo incrociato una suora, avrei potuto chiedere a lei di questa famigerata via, ma avevo tirato dritto.
A che serve un navigatore satellitare, buttate via quelle schifezze, il bello di viaggiare è chiedere alle persone per strada, come ho fatto più volte io oggi.
Ed è grazie ai consigli degli anziani a braccietto che ho incontrato ai bordi delle strade di campagna, che sono riuscito ad allungare il tragitto di svariati km, perchè mi hanno fatto fare il giro dell'oca, invece di girare a sinistra e fare qualche curva, mi hanno mandato a destra, forse la mia domanda era mal posta, così ho potuto ammirare gli sterminati vigneti, quando il sole era già basso, sulle note di un moderno blues di Paolo Bonfanti, uno dei pochi cd originali che ho, allbum Gamblers, canzone "Hands of a gambler".
Io colgo sempre queste metafore della vita: "Per raggiungere la tua meta, non sempre seguire la strada più breve ti darà la stessa gioia di sbagliare e fare la strada più lunga".



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