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domenica, maggio 06, 2007

Come un bambino

Credevo di essere cresciuto, invece sono forse addirittura regredito.
La scorsa notte volevo partire in macchina e andare a trovarla viaggiando di notte, la mattina seguente l'ho riempita di insulti gratuiti via sms, nel pomeriggio l'ho tempestata di messaggi su messenger ed sms nei quale dicevo che mi sarei ucciso.
La scorsa sera mi ha chiamato un suo amico pregandomi di richiamarla, perchè lei non aveva soldi nel cellulare.

L'ho richiamata, non mi usciva la voce, mi sono messo a chiederle scusa di tutto e mi sono messo a piangere appoggiando la faccia contro gli asciugamani nel bagno, pregandola di voler essere almeno mia amica, perchè lei mi aveva detto che se il nostro rapporto finiva non potevamo rimanere amici, e l'avrei persa per sempre.
Io non voglio altre donne, voglio lei, non ho bisogno di nessuna ragazza che appaghi i miei appetiti sessuali, perchè non ne ho più, voglio solamente una vita serena con lei, con la possibilità di parlarle e sfogarmi ogni volta che voglio.
Una donna non vale l'altra, ci sono persone che consideriamo speciali, e rimarranno tali per sempre, vorrei stare con lei, andarla a trovare, non è tanto la distanza che mi ferma, quanto il fatto che sta andando tutto in merda e mi mancano i soldi, tutti a chiedere sempre soldi e mai nessuno che te li dia.
Sono stato in discoteca questa notte, appoggiato a una colonna guardavo il vuoto, c'era la luna sul mare e non riuscivo a far altro che pensare a lei, ho provato anche a prendermi qualcosa di alcolico, che non bevo mai, per aiutarmi a dimenticare, ma non mi ha fatto alcun effetto, ero come in trans.
Si vive una volta sola, non posso mandare tutta una relazione a puttane solo perchè sono uno squattrinato, ma pare che non ci sia alternativa.
Tornato dalla discoteca, ho messo un cd in autoradio e mi son messo ad andare a fuoco lungo la statale, alle 5 del mattino per fortuna è vuota, e non c'è mancato molto che finissi per farla finita sul serio, magari contro qualche anonimo muretto con le lamiere conficcate in corpo, ma non era un pensiero che mi spaventava, troppo grande il dolore che ho dentro.
Contro una pila di asciugamani piango, come un bambino, non posso vivere senza di lei, e non so più cosa devo fare.

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