Le mie foto
Nome:
Località: Genova, Genova, Italy

domenica, novembre 12, 2006

IL Suicidio...atto di debolezza e stupidità?...NO

Devo scrivere questo articolo, perchè odio essere preso in giro, soprattutto dalla gente con poco cervello, quando tento di esprimere un concetto complesso in chat.
L'argomento è molto complesso, ma negli ultimi mesi l'ho approfondito parecchio.
Purtroppo al suicidio, spesso è associata l'errata immagine stereotipata del fallito, dell'umo d'affari indebitato che ha perso tutto, e decide di togliersi la vita perchè non vede un futuro, e nonostante l'amore per la vita preferisce togliersela perchè non ha il coraggio di stare a vedere come andrà a finire, e non vuole immaginare un futuro da barbone.


Il suicidio è qualcosa di più complesso, è proprio una mentalità, come esiste la mentalità del vivere, esiste la mentalità del voglio morire, io voglio vivere perchè....., io voglio morire perchè........
Negli ultimi mesi, ho avuto modo di leggere gran parte degli scritti di Ciro Eugenio Milani, un ragazzo di Lodi che si è tolto la vita il 13 luglio 2005 gettandosi da un ponte sull'Adda, non posso che essere d'accordo sulle cose che ha scritto, comunque da tutta la vicenda è come se trasparisse un messaggio, "La gente vuole costringerti a vivere a tutti i costi, io non voglio, mi volete obbligare ?", in effetti si è sempre arrabbiato molto quando la gente prendeva in giro per come la pensave e quello che voleva fare, o lo voleva convincere a tutti i costi che stava sbagliando.
Ciro esprime concetti molto profondi, facendo anche ragionare su frasi assurde che si dicono e gli sono state dette, dalle solite persone che invece di pensare col cervello tirano sempre fuori le solite frasi fatte del tipo "Perché non pensi a chi muore di fame? Perché non ti rendi conto di essere parte privilegiata del mondo?" e lui risponde " Me ne rendo conto. In effetti, non credo che l’Africa abbia un alto tasso di suicidi. Probabilmente le idee suicide, la depressione, sono figlie della società in cui viviamo. Una società ricca, viziata, in cui non devi lottare tutto il giorno per ottenere una ciotola di riso. Una società in cui la sopravvivenza non è più il problema principale (mi riferisco ovviamente alla società in sé, non ai singoli casi di cui è composta).E quindi nascono nuovi problemi. Noi che siamo abituati a vivere bene ci ammaliamo del male-di-vivere. Io che so di avere i soldi per comparmi un pacco di pasta e un po’ di passata di pomodoro vivo nei miei problemi secondari: gli affetti, gli amici, l’amore.".
E' questa società che crea il male del vivere, una società eccessivamente protettiva, dove non esistono più i veri problemi, dove non dobbiamo procacciarci il cibo, dove non dobbiamo difenderci dagli animali feroci, dove non dobbiamo più lottare per la vita, ma lottare per la vita dignitosa.
Se ad una persona la vita non piace, non deve essere costretta a sopravvivere.
L'impostazione mentale del suicida, non è detto che derivi da una depressione, ma può insorgere da un attento ragionamento, le persone che sono più attaccate alla vita e spesso godono di ciò, sono quelle che pensano di meno, o che non hanno tempo per pensare.
Il male del vivere, è frutto dell'evoluzione, essere esseri pensanti è la nostra arma a doppio taglio, arriviamo a porci interrogativi ai quali non possiamo trovare soluzione, e talvolta per non impazzire ce la inventiamo.
In una società moderna, può vivere felice, solamente chi è legato a forti sentimenti, o passioni, se queste vengono a mancare, non è detto che possano ritornare, perchè il soggetto potrebbe decidere di razionalizzare tutto, per sempre, senza lasciarsi intorpidire da sensazioni che alterano le percezioni.
Per quale motivo le persone vogliono aiutare un aspirante suicida a non morire ?
Ci sono molti fattori che spingono una persona a voler aiutarne una con questo "problema", non le elenco in ordine di importanza.
Sicuramente per non avere sensi di colpa e rimorsi di coscienza del tipo: "Potevo aiutarlo, e invece non ho fatto nulla", in secondo piano, l'opera di convinzione è una sfida che accresce l'autostima personale, ci fa sentire persone migliori, in terzo piano, per una volta potremmo sentirci come una sorta di supereroi, dei salvatori, in quarto piano prendo ad esempio la canzone di Ligabue che dice "Vale la pena vivere, ti chiederai si ma perchè, so solo che ti dirò vale la pena vedrai", perchè tutti abbiamo avuto periodi pessimi, e viene quel giorno che dici:
"Che stupido sarei stato, mi sarei perso tutto questo...., meno male che ho cambiato idea", quindi ci sentiamo in dovere di farlo notare.
L'argomento comunque è talmente vasto che non si può sintetizzare in un post, in sostanza suicidarsi è un atto stupido o no?
Non lo è, e qua dobbiamo rifarci al concetto di stupidità, a cui vengono assegnati molteplici significati, in questo caso il significato è "Stupido è chi si toglie la vita, perchè è un atto senza senso di cui ci si può pentire.".
Se uno è abbastanza motivato da farlo, vuol dire che ha un senso, il termine di una sofferenza esistenziale, una nausea del vivere ad esempio, non siamo tutti uguali, uno può anche essere schifato al pensiero di essere un essere vivente, poi è una scelta della quale ci si potrebbe pentire, ma anche non pentire, è come giocare in borsa, quindi noi che non abbiamo poi così tante certezze non siamo in diritto di giudicare stupida e offendere una persona che decide di togliersi la vita, dobbiamo anzi ammirare il coraggio di chi preferisce morire, piuttosto che sopravvivere, cosa che richiede una determinazione fuori dal comune, premeditazione ed eventuali sopralluoghi.

Le cose che dico non saranno sicuramente condivise da tutte le persone che non hanno mai sofferto del reale "male del vivere".


13 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

comprendo il tuo punto di vista...ma considerare addirittura coraggiosa una persona che decide di suicidarsi mi sembra tutt'altro che condivisibile!il coraggio ci vuole per cambiare vita, per affrontare i problemi di petto, per chiedere aiuto, per capire le cose veramente importanti. il suicidio è solo e soltanto un "fallimento esistenziale". non è stupido, ma è la strada meno creativa (in senso winnicottiano) per risolvere una empasse.non parlo per idee, ma per esperienze.

12:50 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Viktor Frankl diceva: "Chi si suicida è coraggioso verso la morte ma vile verso la vita".
A un certo punto poi hai scritto che è come giocare in borsa. Il problema è che dopo il suicidio non si può più vedere se si è giocato bene.

2:58 AM  
Blogger marcel ha detto...

vorrei sapere se effettivamente qualcuno sapesse cosa provava ciro le sue frustrazioni, delusioni, paure ecc, quanto fosse devastato nell'intimo fino a suicidarsi.
Vile con la vita coraggioso nella morte certo sono parole di caxxo ma nessuno sa mai cosa lo avesse spinto.Basta vedere ancora oggi, a distanza di 3 anni dalla sua morte se ne parla ancora.

10:05 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con la tua considerazione, la decisione più coraggiosa è senz'altro quella di continuare a vivere.So cosa si prova quanto decidi di farlo .Il dolore è così forte che pensi solo a fermarlo .Sicuramente si cerca aiuto ma nessuno sembra capire cosa hai dentro e si rimane sempre piu soli e il dolore cresce . No chi si suicida non è coraggioso .

12:21 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

se credi che continuare a vivere alla giornata come un fallito è coraggioso allora ok.
Allora chi si suicida, che vede che la sua di vita è finita è un idiota.

4:49 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

ho perso 3 giorni fa un amico che si è sparato..sembrava la persona piu felice di questo mondo..all'apparenza non gli mancava nulla ma evidentemente..è un gesto di un egoismo estremo per il vuota che ci si lascia a dietro,non augro a nessuno di vivere certi spettacoli o vedere certe scene... http://laprovinciapavese.repubblica.it/dettaglio/Si-uccide-a-24-anni-vicino-alla-chiesa/1546039?edizione=EdRegionale

7:15 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Per te anonimo che hai perso il tuo amico 2 gg fa, mi dispiace molto, ma non parlare di atto di egoismo, tu non sai proprio cosa l'ha portato a questo gesto disperato, proprio tu hai detto sembrava fosse felice ed aveva tutto, però quell'atto di egoismo che dici tu forse per lui è stato l'unico modo di liberarsi di un fardello troppo pesante. Non giudicare mai se non sai tutto fino in fondo credimi. Ciao.

9:34 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ciao anonimo mi dispiace tanto per il tuo amico ma non giudicare l'atto come un gesto da egoisti, proprio tu hai scritto che sembrava la persona più felice del mondo aveva tutto e nessuno poteva pensare a questo gesto estremo, ma chissà se proprio questo gesto che tu definisci egoistico non sia stato l'unico modo per liberarsi di un fardello troppo pesante da portarsi dietro. Ciao.

9:37 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Come diceva Pirandello, la vita può essere paragonata ad un viaggio in treno. Non sai come ci sei salito, non sai dove vai, non sai qual è la tua fermata. Però puoi tirare il freno di emergenza e scendere. Tutti i seguaci della filosofia 'Pensa positivo, poi passa', probabilmente pensano poco e non spingono la loro mente oltre il limite dei propri preguidizi.

3:56 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Verissimo quello che hai scritto anonimo parole sante :-)

8:26 PM  
Blogger Cat ha detto...

La gente pasciuta di ottimismo e di vigliaccheria crede sia da codardi pensare al suicidio.
Dà sempre il suo giudizio, puntando il dito, avendo "l'assoluta verità" in mano, con quella saccente aria di superiorità priva di ogni misericordia.
Dicono che chi si uccide non ama la vita. Quale idiozia!!!
Chi si uccide la vita l'adora!
E proprio per questo non sopporta di viverla a metà, si ribella alle limitazione ch'essa ci impone dandoci prima i desideri e poi togliendoceli con gratuito sadismo.
E i motivi non contano poi così tanto: ci si ammazza per amore o per una malattia incurabile, per mancanza di una posizione sociale o per semplice angoscia.
Ci si ammazza perchè una donna (o un uomo) che credevamo ci amasse, invece se ne frega di noi. Sentiamo la sua indifferenza o il suo fastidio. Anzichè calore umano e accettazione ci dà freddezza e superficialità. E noi, che rimettiamo in questa persona la nostra vita, ne siamo condizionati.
Ci si uccide per stanchezza; perchè vogliamo dormire senza pensieri, senza vedere il cielo grigio, senza che tutto sia inutile.
Ho letto questa frase "Colui che è pronto a morire in qualsiasi momento è uno che ha la coscienza tranquilla e non teme il giudizio di Dio, non sa se Dio esiste, qualora esistesse, non gli farebbe paura, anzi, vorrebbe fare con Lui una bella chiacchierata."
Sì, io non so se finirò la mia vita così oppure se avrò davanti a me una serenità fino adesso vagheggiata.
Ricordate la canzone di De Andrè? " Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.
"
Ma so che ho pensato tante volte al Gesto Supremo. Lanciarsi nel vuoto, la paura che ti assale, mista a una sensazione di assoluta libertà. Poi il sonno, la pace, il riposo.
E un amore fallito torna ad essere un sogno che non ci dà più fastidio; l'angoscia cessa di tormentarci; la pesantezza si annulla; le emozioni si diradano; i sensi di colpa evaporano.
Tutto diventa nuvola. E noi, un ricordo.

12:29 AM  
Blogger Cat ha detto...

La gente pasciuta di ottimismo e di vigliaccheria crede sia da codardi pensare al suicidio.
Dà sempre il suo giudizio, puntando il dito, avendo "l'assoluta verità" in mano, con quella saccente aria di superiorità priva di ogni misericordia.
Dicono che chi si uccide non ama la vita. Quale idiozia!!!
Chi si uccide la vita l'adora!
E proprio per questo non sopporta di viverla a metà, si ribella alle limitazione ch'essa ci impone dandoci prima i desideri e poi togliendoceli con gratuito sadismo.
E i motivi non contano poi così tanto: ci si ammazza per amore o per una malattia incurabile, per mancanza di una posizione sociale o per semplice angoscia.
Ci si ammazza perchè una donna (o un uomo) che credevamo ci amasse, invece se ne frega di noi. Sentiamo la sua indifferenza o il suo fastidio. Anzichè calore umano e accettazione ci dà freddezza e superficialità. E noi, che rimettiamo in questa persona la nostra vita, ne siamo condizionati.
Ci si uccide per stanchezza; perchè vogliamo dormire senza pensieri, senza vedere il cielo grigio, senza che tutto sia inutile.
Ho letto questa frase "Colui che è pronto a morire in qualsiasi momento è uno che ha la coscienza tranquilla e non teme il giudizio di Dio, non sa se Dio esiste, qualora esistesse, non gli farebbe paura, anzi, vorrebbe fare con Lui una bella chiacchierata."
Sì, io non so se finirò la mia vita così oppure se avrò davanti a me una serenità fino adesso vagheggiata.
Ricordate la canzone di De Andrè? " Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.
"
Ma so che ho pensato tante volte al Gesto Supremo. Lanciarsi nel vuoto, la paura che ti assale, mista a una sensazione di assoluta libertà. Poi il sonno, la pace, il riposo.
E un amore fallito torna ad essere un sogno che non ci dà più fastidio; l'angoscia cessa di tormentarci; la pesantezza si annulla; le emozioni si diradano; i sensi di colpa evaporano.
Tutto diventa nuvola. E noi, un ricordo.

12:30 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

grandioso Cad, bellissimo post hai carpito appieno ciò che pensiamo quando veniamo scherinit dagli altri che ci dicono che siamo dei falliti se pensiamo al suicidio, io lo sono ma l'unico modo di toglermi questo marciume di dosso è quello altri modi non ne conosco.

11:11 AM  

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page