Diario di un grafico, una vita tra i due mondi

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Località: Genova, Genova, Italy

domenica, marzo 25, 2007

Varcato il cancello

il corto tunnell conduceva al cancello, di fianco al citifono c'era scritto "Psichiatria", oltre il cancello sguardi fissi nel vuoto di chi si trascina dietro il grosso peso dell'esistere.
Le tavole di rorschach mi inquietano non poco, mi sento aggredito da alcune di quelle macchie di inchiostro inanimate, le mie parole diventano intere pagine sotto le mani di chi ha fatto della sofferenza umana il proprio mestiere.
Dopo poche ore sono solo, sdraiato su un lettino con la testa bloccata e gli occhi chiusi, sento solo il battito del mio cuore e le ventole di quel grosso scanner per umani che chiamano tac.
Quanta fatica dobbiamo fare certe volte per tentare di riuscire a capire chi siamo.


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domenica, marzo 04, 2007

La casa vuota

La casa è vuota, nessun tac della luce che si accende durante la notte, nessun passo, nessun rumore di coperte che sfregano, nessuno che controlla se dormo.
E' la prima volta che sono solo, a 22 anni mi accade per la prima volta, non è poi cosi brutto, i fantasmi del mio io si dissolvono davanti alle luminose schermate del pc, unico conforto.
La casa vuota è importante, aiuta a capire quanto siamo veramente tranquilli, io ho scoperto di non esserlo, e arrivare alla cucina dalla camera è già un discreto sforzo, ma questa esperienza mi aiuterà a diventare uomo, so che è ancora lunga la strada, ma pian piano si sale un gradino alla volta e da qualche parte si arriverà.
La casa non è poi così vuota, la casa è piena, la casa è contenitore di noi stessi, è contenitore di ricordi gioie e paure, una casa nuova e neutra non fa questo effetto.
Una casa nuova è un contenitore da riempire, il sonno è tranquillo siamo più liberi, la vera felicità e vivere in una casa comune dove ogni tanto cambiano i coinquilini e la casa stessa, la casa si riempie e si svuota, con un suo ritmo, il ritmo di un cuore che batte, il ritmo della vita.
Ho vissuto circa due settimane a 200 km da qui, come si stava bene, nonostante le stupide liti, quanto era tranquillo il sonno in un ambiente neutro, una delle più belle sensazioni degli ultimi tempi.
Un paese neutro, tranquillo, con quella neve che lo rendeva così puro, con l'aria fredda che bruciava le narici assieme all'intenso odore del tabacco della pipa alle prime ore del mattino.
Poi pubblicherò alcuni pensieri che ho scritto in montagna nei prossimi post, buonanotte a tutti, spero che la vostra casa non sia vuota, ma soprattutto che il vostro letto non sia vuoto e freddo come il mio.


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