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giovedì, novembre 23, 2006

Ho sognato di morire

L'intenso fastidio all'addome, dovuto alla gastrite, rendeva impossibile prendere sonno la notte scorsa, nonostante le 4 ore scarse di dormita di quella precedente e la giornata passata in centro tra università e casa di amici, non me la sentivo di andare a dormire.
Davanti allo specchio, in bagno, mi guardo, mi vedo un poco sciupato, le labbra sono bianche di Maalox, mi lavo i denti e spunto schiuma purpurea, questo spazzolino è troppo duro per le mie gengive, le ferisce.
Mi giro nel letto, la spalla mi duole, anche lo stomaco, sarà una notte difficile, una notte di battaglie e fantasia, un viaggio nell'altro mondo, dove vi sono sentimenti che qua in terra non si possono provare, sono costretto a partire, appoggio la testa e vado.
Tanta confusione, amici che mi trattano come una pezza da piedi, e mi fanno incazzare, ora ricordo tutto, la scena raffigurava me, in garage, intento a prepararmi dei panini, ma arrivavano dei conoscienti e me li mangiavano prima che io potessi metterli in bocca, intanto in giardino giravano strane creature che non ricordo poi non ricordo cosa altro è accaduto.
E' buio, mi guardo attorno, non vedo altro che buio, anzi è come un grigio molto scuro, a questo punto mi chiedo cosa ci sto facendo in un sogno se non c'è niente da sognare, cioè un sogno vergine, sono in modalità dream ma senza la solita accozzaglia di cose che fa il cervello, non mi era mai successo, allora rimango stupito di sta cosa, comincio a pensare e a vedere come sfruttare la situazione.
Se sono in un ambiente governato dalla mia fantasia, posso far si che tutto possa accadere, allora cerco di trovare il modo per far si che si materializzi una bella gnocca, ma i tentativi sono infruttuosi, mi sono stufato subito, e mi son detto, tanto vale che esco da questa modalità e mi sveglio, tanto se sono cosciente, tanto vale che mi sveglio, ma proprio non ci riuscivo, ho cominciato a tentare di comandare gli arti del mio corpo, ma non c'era niente da fare, ho cominciato a spazientirmi, ma finalmente ci son riuscito, mi son svegliato, ma subito son crollato esausto.
Eravamo in due sull'auto, per la strada di montagna lungo la scarpata, guidava un amico, la strada faceva delle secche curve verso destra, la macchina sbanda una prima volta, allora io mi adiro con chi guida, e gli dico di prenderle piu dolcemente, la seconda curva arriviamo nuovamente troppo forte, la macchina nonostante il controsterzo sbanda, non posso fare nulla e mi sento precipitare nel vuoto, guardo di sotto, sento la forza di gravità che mi tira giù.
IL vuoto, tutto nuvolette perso nell'azzurro, non vedo la fine, si va sempre piu veloci, e comincio a pensare, ecco di cosa sarei morto, finalmente ecco la mia fine, non avrò piu preoccupazioni, sono euforico, mi sento come sulle montagne russe, mi metto a urlare : "Dio sto arrivandoooooo", sempre che ci sia, la mia voce si perde nel vento, chiudo gli occhi, mi faccio forza, aspetto di provare qualcosa, tipo uno spaventoso dolore, o un crack al collo, un forte calore, ma non tocco mai il suolo, sono cosi teso che mi sveglio nuovamente.
Poi mi riaddormento e mi sveglio a intervalli, stamane sono uno straccio, ma molto sollevato, per niente provato mentalmente da questa serie di avventure folli, che neanche ricordo, il bambino della vicina gira per camera e tocca tutto facendomi le tipiche domande idiote dei fanciulli, e continua a ipotizzare che io sia fidanzato con questa e con quella, mentre tenta di spiare le conversazioni di messenger aperte sul monitor.
Una altra notte si avvicina, magari stavolta muoio davvero, potrò così vedere, se son davvero felici tutte quelle persone che me lo hanno sentitamente augurato in vita, chissà se qualcuno piangerà per me, chissa se qualcuno durante in funerale, parlerà dei propri cazzi ridacchiando sommessamente, vedo che piangono in tanti in un angolo...ma chi sono ?, ah...impiegati dell' INPS, eh si, un altro contribuente morto, un vero peccato...
Guardo in fondo e vedo un gruppetto di omoni, con un qualcosa sulle spalle per proteggere il vestito elegante, dall'aggressione della forfora, ah no sono quelli delle pompe funebri, non sarà certo gran fatica per loro portar uno del mio peso.
Arriverò davanti al cancello, dove mi attenderà San Pietro con le chiavi, e mi dirà con un gran vocione: "Benvenuto al Paradiso Discoclub ", l'ingresso sono 50 anni di sofferenze , prima consumazione compresa nel prezzo, inoltre la possibilità di vincere il grande concorso " Viviseziona Gabriele Paolini, senza anestesia ".
"Ma io non ho sofferto per 50 anni, son morto prima, e neanche so di cosa."
"Tu sei morto, perchè era il sogno che perseguivi, era la tua ossessione, e chi si prefigge una meta la raggiunge prima degli altri."
"Ok, ma se non posso entrare, che devo fare ?, stare qua seduto a vedere la gente che passa per sempre ?."
"No, dovrai attendere in piedi, perchè le seggiole qua non le teniamo, da quando Giuseppe si è messo a intagliare legno anche quà, aveva riempito ovunque, di panche e sedute varie, dure e scomodissime, così gesù gliele ha fatte levare, comunque non disperare, in realtà sulle spalle hai così tante sfighe, che godi addirittura di credito, è tutto qua nella tua Dichiarazione delle Sfighe. "
"Dichiarazione delle sfighe?, cosa è ?, non ricordo di averla mai fatta, o compilata, come fate ad averla ? "
" Ogni volta che piangevi in silenzio, ogni volta che qualcuno ti derideva per le tue idee, i nostri sfigommercialisti la compilavano per te, è tutto segnato, la tua è stranamente voluminosa, forse ti sei lamentato così tanto, che di alcune ci sono dei doppioni."
Il canello si spalancò, con gran stridore di cardini, San Pientro si avvicinò alle mappe, e ci diede una sputazzata sopra per lubrificare, mi guardò alzando le sopracciglia e mi disse:
"Se non morivi, forse saresti stato un grande scrittore, appena ti saresti reso conto di come si fa a tenere lo stesso tempo verbale, per tutta la durata di un discorso."
Sorrisi ed entrai:
"ah pietro una cosa.....cosa sono queste telecamere tuttattorno?."
"Stiamo girando un reality, si chiama Santo Pietro detieni le chiavi, ma in quanto santo da sempre non chiavi, la gente è curiosa di vedere le faccie dei nuovi arrivati."
"See you space cowboy, a presto..."
"Cosa ?"
"Niente...lascia perdere " dissi sorridendo.



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